Il Museo del Tessile e della Tradizione Industriale fu istituito nel 1997, con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare oggetti, macchine, prodotti e documenti riferiti al tessile locale e ad altri settori della tradizione industriale bustese.
Il Museo e la sua storia
Obiettivi dell’istituzione sono: diffondere la storia della produzione tessile, valorizzare i saperi che hanno improntato il territorio, promuovere attività di carattere culturale, didattico e formativo. Il Museo ha sede nell’edificio che ospitava il reparto filatura di una delle principali manifatture locali, il Cotonificio Carlo Ottolini, poi Bustese, importante esempio di archeologia industriale. La filatura fu probabilmente edificata tra il 1891 e il 1896. La struttura mostra un chiaro riferimento al neogotico, diffuso in Lombardia in quegli anni, e assume le forme di un castello in mattoni a vista, con finestroni ogivali, decorazioni antropomorfe, merlature e torri.
Dopo gli anni ‘70 nuove esigenze portarono al trasferimento delle attività in Valle Olona e l’abbandono dell’antica fabbrica. Il Comune di Busto Arsizio acquisì l’intera aerea e diede avvio alla realizzazione del parco pubblico che tuttora circonda l’ex-fabbrica. L’edificio fu poi oggetto di un attento restauro per destinarlo a museo dell’industria, luogo simbolo della tradizione lavorativa del territorio. L’apertura del Museo il 28 ottobre del 1997 vide una sentita partecipazione da parte della cittadinanza.
All’interno è possibile conoscere tutte le fasi di lavorazione della fibra tessile, dalla filatura al confezionamento del prodotto finito, con sezioni specifiche dedicate alla tecnica Jacquard, ai processi di stampa e tintura, alle fibre nuove, ai “capitani” dell’industria tessile locale e alla schirpa (la dote della donna dell’Alto Milanese). Rientrano nel percorso espositivo una parte dell’archivio storico del Calzaturificio Borri, la strumentazione dello studio fotografico Menotti Paracchi e la Collezione del sarto Antonio Ferramini.
La Biblioteca del Museo del Tessile è uno spazio dedicato alla lettura e alla consultazione di volumi all'interno del Museo stesso.
Rivolta a tutti gli studiosi e gli appassionati di archeologia industriale, raccoglie numerosi volumi tra cui: documenti, manuali tecnici, riviste specializzate, pubblicazioni sul mondo del tessile, cataloghi tecnici e campionari di tessuti appartenenti alla collezione del Museo. Sono presenti, inoltre, testi relativi alla storia del territorio bustese e delle zone limitrofe. La biblioteca è dotata di un catalogo informatizzato consultabile in loco e presso i terminali della Biblioteca Civica.
Visitate il Museo del Tessile con l’aiuto di Etta, la simpatica navetta che vi accompagnerà in un avvincente viaggio alla scoperta del tessuto!
I Servizi Educativi Museali hanno infatti ideato un nuovo e agile album interattivo, intitolato “In viaggio con Etta”. I piccoli visitatori potranno così cimentarsi con giochi e prove che li accompagneranno nella conoscenza del mondo del tessuto, dalla sua nascita al prodotto finito. L’album è dedicato ai visitatori dai 6 ai 12 anni con lo scopo di coinvolgere in modo divertente bambini, ragazzi, ma anche gli adulti che li accompagnano, stimolando spirito di spirito di osservazione e fantasia.
Il Museo è articolato su tre livelli, seguendo le diverse fasi di lavorazione della fibra tessile. Al piano terra sono esposti, in ordine cronologico, numerosi macchinari per la filatura e la tessitura, mentre al primo piano trovano posto le macchine per la lavorazione a jacquard e i materiali per il finissaggio, la confezione e la spedizione dei prodotti finiti, oltre a strumenti di precisione per la misurazione dei titoli del filato. Proseguendo la visita, un'interessante area è dedicata alla tintoria e alla stampa, dai metodi tradizionali più antichi a quelli attuali. Una grande sala al secondo piano è dedicata alla schirpa, la dote delle spose dell'Alto Milanese, realizzata con tessuti locali. Nelle ampie vetrine sono esposti capi di abbigliamento intimo femminile ricamati, lenzuola, tende e tovaglie. Sempre in questo piano trova posto la Sala Fibre nuove, inaugurata nel 2002 e dedicata alle varie fibre di sintesi chimica fino ai nuovi prodotti ad alta tecnologia impiegati nell'astronautica, nella moda, nello sport e nella medicina.Sempre nel 2002 è stata aperta al pubblico la Sala del Ricamo industriale situata in un edificio attiguo al Museo. All'interno di questa sala sono conservati macchinari, preziosi ricami e capi d'abbigliamento realizzati industrialmente, provenienti in gran parte dalle collezioni di industrie del gallaratese, zona ove questa lavorazione è tradizionalmente diffusa.
Accanto alla sala Fibre nuove, dall'aprile 2018, è allestita l'area dedicata alla Collezione di antichi strumenti di sartoria di Antonio Ferramini. Per approfondire il contenuto delle diverse sezioni clicca sul seguente elenco:
Dal 2018 è esposta accanto alla sala Fibre Nuove una selezione di antichi strumenti di sartoria, provenienti dalla Collezione del sarto Antonio Ferramini