Collezioni museali
Sei ampie sale sono state nel tempo recuperate per ospitare il primo nucleo delle collezioni, formato da una selezione tra le opere di proprietà comunale più significative.
Il Museo Civico di Palazzo Marliani Cicogna fu aperto al pubblico nel 1990, per dare sistemazione alle opere d'arte di proprietà comunale. Il palazzo, già dimora dei conti Marliani, proprietari del feudo di Busto Arsizio tra '600 e '700 e poi dei Cicogna tra il 1799 e il 1822, ospitò a partire dall'Ottocento varie funzioni pubbliche (uffici municipali e giudiziari), che ne snaturarono in gran parte l'unità strutturale e stilistica. Dopo i restauri condotti nell'ala ovest, sei ampie sale furono recuperate per ospitare il primo nucleo delle collezioni, formato da una selezione tra le opere di proprietà comunale più significative. Le stesse erano raggruppate in base a criteri tematici, stilistici e cronologici, che costituiscono tuttora le sezioni espositive del museo. Negli anni a seguire significative e costanti donazioni di opere d'arte e una oculata politica di acquisti da parte dell'Amministrazione Comunale ha permesso una crescita continua del patrimonio museale che si offre al pubblico. Dal 2011 una selezione di centodieci opere del patrimonio civico è inserita nel sistema SIRBeC, Sistema Informativo Regionale Beni Culturali di Regione Lombardia.
È, quindi, possibile accedere tramite il web (www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte) alla scheda catalografica completa di queste opere.
The Museo Civico di Palazzo Marliani Cicogna was opened in the 1990 to give an arrangement for artworks of the city of Busto Arsizio. The palace hosts, from the 19th century, different institutional functions. After some restoration, six big rooms were recovered to host the first nucleus of the collection. It was arranged by a selection of the most important work, divided in different section.

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Alcuni dei reperti conservati nel Museo sono stati recuperati da antiche edicole, oratori o cascine bustesi
Stile tra Rinascimento e Barocco, con realismo e influenze venete e romane.
Giuseppe Bossi, nato a Busto Arsizio nel 1777, appartiene al "felice momento lombardo del Foscolo, del Parini, del Manzoni e del Porta".
Il XIX secolo è rappresentato, da diverse opere sia affini alla corrente romantica sia a quella verista.
La donazione è pervenuta nel 1991 da Gaetano Crespi Legorino, nipote del poeta Gaetano Crespi, del pittore Enrico Crespi e dello scultore Ferruccio Crespi.
Arturo Tosi (1871-1956), nativo di Busto Arsizio, approfondì la sua formazione a Brera e presso importanti artisti del tempo
La collezione ospita numerose opere di artisti che hanno svolto la loro attività nel territorio.
Il discreto insieme di opere d'arte contemporanea conservato nel Museo proviene in gran parte dalle quattro edizioni del "Premio di Pittura"